Fermare il treno, nessuno qui sa come si fa,
le campagne fuggono dritte, sta aumentando la velocità,
controllore, controllore cosa devo fare,
metti che uno sente odore della sua città,
per esempio è in quel posto che ho perduto la serenità.
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Prevedere il treno, nessuno qui sa come si finirà,
è un inverno probabile anche troppo, e non ci aiuterà,
e il guidatore, il guidatore che dovrebbe fare,
lui subisce la tensione che c'è di qua
gioca a carte in corridoio e perde con molta dignità.
Ma aspettando le colline, la signora cantava il blues,
aspettando che in salita rallentassimo un po' di più,
forse per gettarsi giù.
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A capire il treno, non senza una ragione, ci rovescerà,
e il candidato riformista, del vagone in coda,
lui sì si salverà, ma tutti gli altri un po' stanchi
guardano, col naso ai vetri, la gelata di febbraio che se ne va,
del raccolto, padre, lei dice bene, si vedrà.
Ma aspettando le colline, la signora cantava il blues,
aspettando che in salita rallentassimo un po' di più,
aspettando le colline, la signora cantava il blues,
aspettando le colline, anche se non ce ne sono più,
per gettarsi giù.